Il caso Un saggio riapre la polemica sul filosofo tedesco filohitleriano, accusato di antisemitismo e «apologia dello sterminio»
Heidegger, genio razzista impenitente
Confessioni L' autore si sofferma sulle lettere rivelatrici indirizzate alla futura moglie Elfride
H eidegger è uno dei filosofi contemporanei di riferimento. Più di
ogni altro suscita discussioni e continue prese di posizione. In Italia
la traduzione degli scritti continua e un editore come Adelphi ha in
catalogo una ventina dei suoi libri. Da poco sono usciti altri due
titoli. Christian Marinotti ha pubblicato La storia dell' essere (pp.
206, 22), un volume che contiene pagine risalenti agli anni 1938-40;
mentre Quodlibet ha appena edito la Fenomenologia dell' intuizione e
dell' espressione (pp. 192, 24), vale a dire il corso del semestre
estivo che il filosofo ha tenuto a Friburgo nel 1922. Ma c' è un terzo
libro che riguarda Heidegger: è il volume che ha fatto discutere nel
2005 e che oggi esce tradotto anche in italiano. Si tratta del saggio di
Emmanuel Faye, professore di filosofia moderna e contemporanea a Rouen,
dal titolo Heidegger, l' introduzione del nazismo nella filosofia. Lo
pubblica l' editrice «L' asino d' oro» di Roma ed è stato curato da
Livia Profeti (pp. 544, 30). Della prefazione al testo italiano dello
stesso Emmanuel Faye (da lui scritta lo scorso marzo), di una ventina di
pagine, viene qui dato uno stralcio che ben illustra il contenuto del
saggio. L' autore ribadisce tra l' altro, in questo suo contributo, il
razzismo del celebre pensatore nei corsi dal 1927 al 1934; dedica un
paragrafo all' «apologia dello sterminio nell' autunno del 1941»,
analizza le responsabilità dello stesso Heidegger per la diffusione del
nazismo e si sofferma sulle lettere alla futura moglie Elfride. Sin dal
1916, sottolinea Faye, ci sono prove del suo antisemitismo. La
curatrice, Livia Profeti, chiarisce nella sua nota le ragioni dell'
edizione de «L' asino d' oro». Tra esse, ricorda, «si è voluto offrire
ai lettori la possibilità di ritrovare facilmente quelle affermazioni
razziste e pro-naziste anche nelle traduzioni italiane delle opere di
Heidegger, dove spesso il loro reale significato è difficilmente
riconoscibile». Nota, per esempio, che il termine Vernichtung è stato
reso con annientamento; invece Zucht e Züchtung, già presenti in
Nietzsche e da lui utilizzati in senso allegorico, sono stati intesi
rispettivamente come ammaestramento e selezione, giacché in Heidegger
«non c' è alcuna opposizione tra biologia ed educazione». Del saggio di
Faye è stata tradotta la seconda edizione, uscita in Francia nel 2007.
Le modifiche, per lo più riguardanti un aggiornamento inevitabile per le
continue pubblicazioni di e su Heidegger, sono state concordate con l'
autore, che a sua volta è intervenuto tra le edizioni del libro. Quella
italiana, in particolare, ha tralasciato solo due paragrafi non
riguardanti direttamente il filosofo tedesco. Non mancano comunque le
pagine con osservazioni puntute su Carl Schmitt, Alfred Baeumler, Erik
Wolff, Ernst Jünger. RIPRODUZIONE RISERVATA
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