domenica 26 febbraio 2012

san remo 2012...la solita minestra oppure peggio?

che tristezza vedere come è stato rappresentato san remo 2012, come sempre la donna deve passare solo per il corpo infatti tutti ricordano la farfallina, la donna=corpo, l'uomo razionale doveva fare i sermoni deliranti di celentano, il potere di usare minuti preziosi televisivi per dire sempre agli "altri" come si deve fare... uomo=ragione//donna=corpo è secoli che è così come mai è così difficile trasformarsi? meno male che c'è geppi che qualcosa in testa ha...
azzurra

joyce lussu


seconda parte joyce lussu - donna atea

Ci vuole anche il terrorismo psicologico. E allora assieme all'istituzione militare sorgono le religioni, ossia il concetto di un superpadrone, che è mandato dalla metafisica, cioè oltre la natura, al di là della nostra dimensione. Chiaramente, essendo al di là della nostra dimensione, ci puoi mettere quel che vuoi e inventarlo come ti pare: non ci sono controlli, verifiche, possibilità di riportarlo ad una dimensione umana. Il Mistero è l'assoluto Potere. Sorgono insieme questi due aspetti delle società oligarchiche e squilibrate che prendono la prima forma di società schiavistica. Da un lato il professionalismo e la continuità della violenza organizzata, dall'altra il terrorismo psicologico dato dall'invenzione di un Superpotere, di cui le oligarchie si autonominano rappresentanti, mettendo sulla loro testa, oltre al potere economico, militare, sociale, anche un superpotere misterioso, onnipotente, terrificante.

La religione ha sempre questa caratteristica di inventarsi un superpotere, al di là della nostra dimensione, assolutamente inventato e manipolabile, che penetra nelle coscienze di queste maggioranze continuamente spaventate, aggravando la loro espropriazione, la loro impossibilità di crescere, di conquistarsi una loro autonomia e dignità.

Le religioni iniziano col divinizzare quello che è il supremo capo della società, poi dilagano nell'impensabile e nell'infinito creando al di sopra delle nostre teste, della nostra vita, della nostra comprensione possibile, dei superpoteri a cui non si può resistere.

Nel mondo antico, sussistono accanto alle divinizzazioni anche degli spazi per un residuo di culture popolari, animistiche. Poi, dal sesto secolo avanti Cristo suppergiù, sino a epoche veramente recenti, appaiono le grandi religioni. Noi, qui, da queste parti del mondo abbiamo a che fare con l'insorgere d'una religione monoteista, strettamente verticistica, con un potere assoluto che è raccolto in un solo simbolo, senza niente accanto, e che ha sull'umanità questo potere, terrificante perché è soprattutto un potere punitivo. Se tu mi preghi, va bene, ti lascio campare, se tu non mi preghi ti distruggo.

Anche durante la guerra del Golfo, ciascuno pregava il suo particolare Dio, perché chiaramente tutti questi dei che ci sono nel mondo non si possono mai mettere d'accordo, fare un "sindacato" e dire "mo', vediamo un po'". Perché ciascuno deve dichiarare di se stesso che è unico, che è quello vero, e che gli altri sono finti e delinquenti. Qui sta la legittimazione della distruzione di chi non riconosce il vero Dio, che va pregato.

Durante la guerra del Golfo, vedevamo Bush che si precipitava nella chiesa episcopale, la Thatcher in quella anglicana, Saddam Hussein nella moschea, Shamir nella sinagoga: tutti pregavano il loro Dio di cosa? E cos'è questo Dio che si fa pregare? Se egli avesse il potere di far cessare un macello perché non lo fa subito senza farsi pregare? Cos'è questa preghiera? "Ah, se mi preghi abbastanza forse lo faccio, ma poi se non mi va non lo faccio". Mi ricordo le preghiere d'una signora, moglie d'un notabile cattolico democristiano, durante la guerra. Una brava donna, simpatica, che una mattina arriva da me tutta felice e dice "il Signore ha ascoltato le mie preghiere". Perché era stato bombardato un quartiere di Roma quella notte, e la bomba, invece di cadere sulla sua casa era caduta accanto. Poi ho saputo che era caduta su un asilo di bambini alle ore nove del mattino, ammazzando trenta bambini. Questa signora ringraziava il Signore perché aveva fatto la grazia a lei, e non l'aveva fatta cadere sulla sua casa. Questo è il pregare. Pregare è chiedere una grazia per te o per il tuo clan o per i tuoi simili ma certamente non per tutti, perché evidentemente ciò non sarebbe possibile.

Le religioni inoculano questi principi estremamente gravi per i processi d'incivilimento della specie umana e per il suo rapporto con la natura: il fatto che ci sia un potere assoluto, che non si discute, paterno e maschile (le donne non c'entrano), e che in nome di questo potere si abbia il diritto di sacrificare coloro i quali si oppongono. E' la legittimazione del sacrificio umano. Leggendo il Vecchio Testamento si vede ciò. La strage dei Madianiti, Mosè che dice "andate a distruggere i Madianiti che non riconoscono il vero Dio e meritano di essere eliminati dalla faccia della terra". Quelli partono, vanno e ammazzano quasi tutti, poi tornano e dicono "abbiamo risparmiato qualche neonato e qualche vergine perché ci sembrava che in fondo le distruzioni fossero sufficienti", e Mosè dice "no, ritornate, ammazzate fino all'ultimo neonato, fino all'ultima vergine, perché la razza dei Madianiti deve essere eliminata dalla faccia della terra perché non riconosce il vero Dio".

Ero a Marsiglia nel '42, un anno molto buio, pareva proprio che il nazismo con tutti i suoi alleati potesse predominare il mondo; noi dimentichiamo spesso che il nazismo non era una malattia particolare del popolo tedesco, una patologia episodica e strana, ma una conseguenza logica dei principi e dei simboli della civiltà occidentale; infatti Hitler aveva moltissime complicità, pensate che tutti i governi cattolici negli anni '30 erano filonazisti, che il discorso più infiammato di esaltazione del nazismo ("finalmente abbiamo un baluardo che difende il mondo cristiano e occidentale dalla barbarie che viene dall'Est"), fu pronunziato da Pacelli, allora nunzio apostolico a Budapest, quando Hitler, nel Gennaio del '33, andò al potere. Non solo, i cattolici irlandesi, preparavano i punti di sbarco per i nazisti in Inghilterra; ora, la Thatcher non è un granché ma sempre un po' meglio di Hitler.

Tutti i movimenti islamici erano filonazisti, in odio a Francia e Inghilterra che col loro colonialismo efferato avevano creato tali stragi e tali orrori nel Medio Oriente e in altre parti del mondo. La Turchia era filonazista come Stato, ma lo erano anche tutti i movimenti dalla Siria al Marocco, persino i palestinesi.

D'altra parte le grandi potenze colonialiste, tipo Francia e Inghilterra, che si battevano contro il nazismo, e come oggi parlavano di diritti dell'uomo, in realtà lo facevano per difendere degli imperi coloniali ancora vastissimi, e se la prendevano con Hitler soprattutto perché faceva nel cuore dell'europa quello che loro avevano fatto da tre secoli negli altri continenti.

Queste potenze colonialiste che si dichiaravano contro Hitler, in realtà partecipavano degli stessi simboli, degli stessi modelli, degli stessi principi. A Marsiglia incontrai un vecchio ebreo, che veniva dalla Polonia (era molto provato), che mi diceva "i miei correligionari si dimenticano di rileggere -Mein Kampf-, perché vi troverebbero dentro tutto il Vecchio Testamento". Infatti, dal sacrificio d'Isacco, alla strage dei Madianiti, dalla razza eletta al Dio degli Eserciti, c'è praticamente tutto. Sembra che -Mein Kampf- (ora ci sono anche le prove di questo) dato che Hitler non era molto versato nelle lettere, sia stato scritto in collaborazione con un frate cappuccino bavarese.

Allora, dobbiamo andare a fondo in queste cose, conquistare un minimo di coerenza; non possiamo fare abitare nella nostra mente dei principi inconciliabili. Quando vado nelle scuole, spiego ai ragazzi che fare la cresima o la comunione non è una cosa innocente: è una complicità con le stragi degli Indios in Amazzonia. Non è difficile dimostrarlo.

In questo mondo, ormai tutto "effervescente" grazie ai mass media, all'aumento enorme dell'informazione e della comunicazione che c'è,... nel mondo tutto in fermento su quelli che sono stati simboli e modelli indiscussi per tanto tempo, e che adesso vengono messi in discussione, bisogna cercare di conquistare un minimo di coerenza nel nostro modo di pensare e di agire.

Come donna devo dire che c'è un bel po' da fare, perché la complicità dei vari poteri e delle varie culture con un lungo assoggettamento che poi ha avuto nella caccia alle streghe il suo momento più efficiente, non è che sia del tutto cancellata o che sia diventata molto diversa. Basta accendere la televisione per vedere schieramenti di maschi, che decidono delle nostre sorti dal punto di vista militare, politico, economico. Se c'è una donna presente, è sempre stata prescelta dai maschi e non rappresenta certo le donne rimaste nelle case e per le strade, ma solamente l'accettazione d'un modello maschile dato che altro mezzo non c'è per arrivare al potere.

Allora riflettiamo su quella che è stata l'azione di tutte le religioni in questi tre ultimi millenni, perché in realtà questi fenomeni si sono "sistemati", hanno avuto la loro organizzazione, la loro istituzionalizzazione proprio in questo brevissimo lasso di tempo. Il che non vuol dire che non sussistevano altre culture, naturalmente asfittiche e represse: queste hanno assicurato all'umanità quel tanto di progresso che bene o male siamo riusciti a rimediare, e che certo non è dovuto alle oligarchie del potere politico, religioso ed economico, a quelle che sono la parte peggiore della società sia dal punto di vista morale dell'etica della specie, sia dal punto di vista mentale nella cecità di causare infinite distruzioni non necessarie rendendo addirittura difficile la sopravvivenza dell'essere umano su questo pianeta con distruzioni immani di tutti i tipi di vita e con un concetto della natura serva e dell'uomo padrone che ci porta oggi ai disastri a cui assistiamo. Con un sistema economico il quale ci insegna a preferire un mucchio di cartamoneta all'acqua potabile. E purtroppo c'è un solo tipo di economia nel mondo, non ne abbiamo due: l'illusione di credere che i paesi dell'Est fossero un'alternativa o una contrapposizione a quelli dell'Ovest è stata la grande illusione di questo secolo. In realtà il fondo dei simboli e dei modelli cui si richiamavano erano dello stesso tipo, non erano alternativi.

Io compiango particolarmente i ragazzi che vanno nelle scuole di economia e commercio o scelgono Economia all'università, perché ne escono veramente con delle idee molto pericolose, senza nessuna alternativa. A loro non si dice che c'è anche un altro tipo di cultura emergente, per ciò che riguarda l'economia, l'ecologia, la produzione e la distribuzione dei beni; se ne insegna una sola che bene o male finisce per influenzarli malamente: meglio un mucchio di carta moneta, dell'ossigeno o dell'acqua potabile, che non vengono considerati beni perché non sono commerciabili, non rientrano nelle formule matematiche dell'Economia, del tutto astratta, senza nessun rapporto con la vita della gente, con la vita dei corpi, del quotidiano. Con la vita della gente e con tutte le vite con cui viviamo in simbiosi, perché noi non possiamo vivere senza gli alberi, senza l'erba: nessun marchingegno tecnologico può sostituire l'operazione che la clorofilla fa durante la notte. Non possiamo vivere senza acqua potabile: è già diminuita del trenta per cento su questo pianeta. Però di questo non si parla. Si parla soltanto del gioco del denaro, che è un'astrazione, perché questo mucchio di carta moneta da un momento all'altro può diventare carta straccia.

Le religioni dove sono state in tutto questo periodo? Sono servite a corroborare delle situazioni storiche, degli assetti, in cui un'oligarchia s'impone a una maggioranza. Sono state gravemente complici, e addirittura promotrici di tutti i maggiori delitti contro l'umanità.

Dopo tutti questi disastri, fanno un po' d'assistenza; la popolazione indiana è passata da 400 milioni trent'anni fa a 87O milioni, grazie alle propagande delle religioni, sempre contrarie alla contraccezione e all'aborto; Teresa di Calcutta di certo non dice "bisogna cambiare, il regime, bisogna contestare i poteri", no, lei a disastro avvenuto fa un po' di assistenza conquistando un enorme potere che diversamente non avrebbe. Tutte le vicende di questi tre millenni sono sempre legate ad un apporto, una complicità, una giustificazione delle religioni. Non c'è caso di delitto contro l'umanità che non abbia visto questo, altroché carità cristiana.
ringraziamo http://www.segnalazioni.blogspot.com/

joyce lussu - una donna passionale

Intervento di Joyce Lussu a "Guerre agli infedeli", incontro d'apertura dell'Ottavo meeting anticlericale, il 23 Agosto '91.

Io non farei gran differenza tra Papa Wojtyla, Papa Roncalli o Pacelli, per me donna non è cambiato niente (1). L'atteggiamento della Chiesa, diciamo di tutte le Chiese, verso le donne non ha subito nessun mutamento, seppur mutando i linguaggi "diplomatici". A Papa Roncalli è stato chiesto una volta da un gruppo di donne che la Chiesa chiedesse perdono alle donne per la caccia alle streghe, un orrendo fenomeno durato tre secoli in tutto il mondo cristiano, sul quale i cristiani, che in quel momento si stavano scannando tra loro (nelle varie guerre di religione) si trovavano tutti d'accordo. Sul tavolo di tutti i giudici laici ed ecclesiastici del mondo cristiano si trovava il "Malleus Maleficarum", ossia quel libro ordinato da Bonifacio VIII che parla delle donne come quelle attraverso le quali il demonio si introduce nell'umanità.

Le donne dunque vanno gravemente punite perché ogni donna è passibile di introdurre il demonio. Questo ha dato luogo ad una serie di delitti contro l'umanità così gravi che veramente noi chiederemmo un po' d'analisi critica su ciò, ma le Chiese non fanno storia, perciò non esaminano i loro atteggiamenti verso, ad esempio, il colonialismo, la riduzione in schiavitù di così larghe fasce umane fatta nel segno della Santa Trinità, o quell'orrendo fenomeno che è la caccia alle streghe.

Per noi donne non è cambiato niente attraverso le varie posizioni della religione, diciamo della religione in generale, perché avrete notato che i poteri decisionali di qualsiasi religione sono maschili. Sono tutti uomini, sempre. Pare che per comunicare col Padreterno si debbano avere degli attributi anatomici maschili, diversamente questa cosa non si può fare.

Ma perché l'atteggiamento delle religioni è sempre contro la donna, e non c'è differenza tra il Dalai Lama, il Papa, l'Imam islamico o un sacerdote induista? L'atteggiamento verso le donne è costante, è un atteggiamento di disprezzo, di assoggettazione, di non riconoscimento della loro dignità umana. Perciò il difetto sta a monte, qui c'è qualcosa che non va nelle origini, non soltanto nelle applicazioni. Non è che le religioni fossero una cosa buona all'inizio, e che poi gli uomini cattivi e pieni di peccati le abbiano condotte e amministrate male. Il difetto invece sta nell'inventarsi un "Padreterno", un Padreterno che è sempre un Padre, e che immediatamente porta avanti un principio, quello dell'assoluta autorità paterna e dell'assoluta obbedienza filiale, contrabbandato da tutte le religioni come una "virtù".

Ora, noi sappiamo che l'assoluta autorità e l'assoluta obbedienza, sono il principio di tutte le dittature, principi che non è possibile democratizzare. E' ben strana nelle società moderne questa confusione mentale, per cui si cerca di combinare nella propria mente l'inconciliabile, per cui la gente da una parte va a messa e dall'altra dice che è per la democrazia, per il sistema parlamentare, per la partecipazione del cittadino, per i diritti dell'uomo. Mantenendo determinanti e potentissime all'interno della società due istituzioni che sono di per sé delle monarchie assolute, e non possono essere altro. La Chiesa e l'Esercito non possono diventare delle monarchie nemmeno costituzionali, e tantomeno avere un sistema parlamentare elettivo. Sopravvivono soltanto in quanto sono delle monarchie assolute, basate sul principio della assoluta autorità e della assoluta obbedienza. Naturalmente con la conseguenza della legittimazione del sacrificio umano.

E' utile riguardo alle religioni fare un po' di storia, ossia andare alle origini storiche. Le religioni sono dei fenomeni storici, e vanno storicamente esaminati ed anche superati. Un fenomeno storico, analizzato, si può superare ed anche delegittimare. Abbiamo, durante la storia, delegittimato il cannibalismo, l'incesto, la tortura giudiziaria, la schiavitù: il fatto che non siano più legali fa sì che ci siano dei forti movimenti che si scandalizzano quando queste cose avvengono. Pero' stranamente non abbiamo delegittimato il principio del sacrificio umano e dell'assoluta autorità paterna insito in tutte le religioni; di conseguenza non abbiamo delegittimato la guerra. La guerra è il risultato storico di questi simboli del linguaggio, di questi modelli, purtroppo ancora potenti nel mondo. La guerra contiene la tortura, il sacrificio umano, lo stupro legittimato e tante altre cose, ed è inutile delegittimarle da un lato quando poi legittimiamo l'intero fenomeno.

Il sacrificio di Isacco ci viene presentato come esemplare; sapete bene a cosa mi riferisco. Un sonetto del Belli su questo sacrificio è chiarificatore.

La religione è qualcosa di diverso dalla cultura popolare dell'animismo, che inventava immagini poetiche, fantasie, personalizzazioni di fenomeni della natura, in un rapporto costante e dialettico con la natura che faceva sì che tutte queste immagini, fantasie, personalizzazioni, fossero varie, come è l'uomo stesso e la sua vita. E comunque ciò non costituiva Potere. Una sibilla o uno sciamano non avevano Potere. Il Potere è sempre legato alla istituzione militare, queste invece erano semplicemente persone che avevano più "conoscenza", ne sapevano di più sulla realtà delle cose, sulle fantasie o sulle invenzioni, per spiegare qualcosa che diversamente sembrava inspiegabile. Ma non era Potere. La religione è un Potere. Ed è in fondo un fenomeno abbastanza recente, di qualche migliaio d'anni dopo la rivoluzione del Neolitico, ossia dopo la grande novità per l'umanità di poter selezionare le piante selvatiche per dar luogo a una agricoltura controllata, e di saper gestire l'allevamento degli animali e l'uso dei metalli.

Tutti questi fenomeni danno luogo ad un possibile "nuovo", il nuovo che si crea è quello dell'accumulazione, della possibilità di qualcuno di impadronirsi di una parte maggiore di questi beni per farne uno strumento di potere. Quando vado nelle scuole di tutti gli ordini chiedo sempre ai ragazzi: "vi hanno insegnato come si innesca una società schiavistica"? La società schiavistica è qualcosa di assolutamente innaturale: non esiste in natura. Le comunità umane, per vivere in maniera equilibrata, non avevano inventato queste forme di enorme squilibrio di potere e d'accumulazione che danno luogo alla società schiavistica. Ma queste oligarchie riescono ad affermarsi sulle maggioranze, creando il fenomeno estremamente squilibrato di un minor numero che s'impone ad un maggior numero, il che evidentemente non è nelle leggi di natura e crea degli squilibri. Così sorge l'istituzione militare, che prende avvio con le società schiavistiche, per proteggere questo enorme squilibrio messo in pericolo dal fatto che i subordinati sono tanti, e quelli che comandano sono così pochi. Perciò si crea il professionismo del militare, della violenza organizzata, e questa è una grande svolta, abbastanza recente rispetto ai tempi storici. Ma il monopolio della violenza non basta per far sì che una maggioranza si adatti ai lavori forzati, a farsi estorcere tutti i prodotti, a vivere in condizioni certamente molto disagiate, e in più nella paura continua di un "castigo", cosa quanto mai espropriante. Lo spaventato è manipolabile, e spaventarlo con la possibilità di ricorrere alla violenza fisica, non è sufficiente per creare una espropriazione duratura.

Ci vuole anche il terrorismo psicologico. E allora assieme all'istituzione militare sorgono le religioni, ossia il concetto di un superpadrone, che è mandato dalla metafisica, cioè oltre la natura, al di là della nostra dimensione. Chiaramente, essendo al di là della nostra dimensione, ci puoi mettere quel che vuoi e inventarlo come ti pare: non ci sono controlli, verifiche, possibilità di riportarlo ad una dimensione umana. Il Mistero è l'assoluto Potere. Sorgono insieme questi due aspetti delle società oligarchiche e squilibrate che prendono la prima forma di società schiavistica. Da un lato il professionalismo e la continuità della violenza organizzata, dall'altra il terrorismo psicologico dato dall'invenzione di un Superpotere, di cui le oligarchie si autonominano rappresentanti, mettendo sulla loro testa, oltre al potere economico, militare, sociale, anche un superpotere misterioso, onnipotente, terrificante.

La religione ha sempre questa caratteristica di inventarsi un superpotere, al di là della nostra dimensione, assolutamente inventato e manipolabile, che penetra nelle coscienze di queste maggioranze continuamente spaventate, aggravando la loro espropriazione, la loro impossibilità di crescere, di conquistarsi una loro autonomia e dignità.

Le religioni iniziano col divinizzare quello che è il supremo capo della società, poi dilagano nell'impensabile e nell'infinito creando al di sopra delle nostre teste, della nostra vita, della nostra comprensione possibile, dei superpoteri a cui non si può resistere.

Nel mondo antico, sussistono accanto alle divinizzazioni anche degli spazi per un residuo di culture popolari, animistiche. Poi, dal sesto secolo avanti Cristo suppergiù, sino a epoche veramente recenti, appaiono le grandi religioni. Noi, qui, da queste parti del mondo abbiamo a che fare con l'insorgere d'una religione monoteista, strettamente verticistica, con un potere assoluto che è raccolto in un solo simbolo, senza niente accanto, e che ha sull'umanità questo potere, terrificante perché è soprattutto un potere punitivo. Se tu mi preghi, va bene, ti lascio campare, se tu non mi preghi ti distruggo.

Anche durante la guerra del Golfo, ciascuno pregava il suo particolare Dio, perché chiaramente tutti questi dei che ci sono nel mondo non si possono mai mettere d'accordo, fare un "sindacato" e dire "mo', vediamo un po'". Perché ciascuno deve dichiarare di se stesso che è unico, che è quello vero, e che gli altri sono finti e delinquenti. Qui sta la legittimazione della distruzione di chi non riconosce il vero Dio, che va pregato.

Durante la guerra del Golfo, vedevamo Bush che si precipitava nella chiesa episcopale, la Thatcher in quella anglicana, Saddam Hussein nella moschea, Shamir nella sinagoga: tutti pregavano il loro Dio di cosa? E cos'è questo Dio che si fa pregare? Se egli avesse il potere di far cessare un macello perché non lo fa subito senza farsi pregare? Cos'è questa preghiera? "Ah, se mi preghi abbastanza forse lo faccio, ma poi se non mi va non lo faccio". Mi ricordo le preghiere d'una signora, moglie d'un notabile cattolico democristiano, durante la guerra. Una brava donna, simpatica, che una mattina arriva da me tutta felice e dice "il Signore ha ascoltato le mie preghiere". Perché era stato bombardato un quartiere di Roma quella notte, e la bomba, invece di cadere sulla sua casa era caduta accanto. Poi ho saputo che era caduta su un asilo di bambini alle ore nove del mattino, ammazzando trenta bambini. Questa signora ringraziava il Signore perché aveva fatto la grazia a lei, e non l'aveva fatta cadere sulla sua casa. Questo è il pregare. Pregare è chiedere una grazia per te o per il tuo clan o per i tuoi simili ma certamente non per tutti, perché evidentemente ciò non sarebbe possibile.

Le religioni inoculano questi principi estremamente gravi per i processi d'incivilimento della specie umana e per il suo rapporto con la natura: il fatto che ci sia un potere assoluto, che non si discute, paterno e maschile (le donne non c'entrano), e che in nome di questo potere si abbia il diritto di sacrificare coloro i quali si oppongono. E' la legittimazione del sacrificio umano. Leggendo il Vecchio Testamento si vede ciò. La strage dei Madianiti, Mosè che dice "andate a distruggere i Madianiti che non riconoscono il vero Dio e meritano di essere eliminati dalla faccia della terra". Quelli partono, vanno e ammazzano quasi tutti, poi tornano e dicono "abbiamo risparmiato qualche neonato e qualche vergine perché ci sembrava che in fondo le distruzioni fossero sufficienti", e Mosè dice "no, ritornate, ammazzate fino all'ultimo neonato, fino all'ultima vergine, perché la razza dei Madianiti deve essere eliminata dalla faccia della terra perché non riconosce il vero Dio".

Ero a Marsiglia nel '42, un anno molto buio, pareva proprio che il nazismo con tutti i suoi alleati potesse predominare il mondo; noi dimentichiamo spesso che il nazismo non era una malattia particolare del popolo tedesco, una patologia episodica e strana, ma una conseguenza logica dei principi e dei simboli della civiltà occidentale; infatti Hitler aveva moltissime complicità, pensate che tutti i governi cattolici negli anni '30 erano filonazisti, che il discorso più infiammato di esaltazione del nazismo ("finalmente abbiamo un baluardo che difende il mondo cristiano e occidentale dalla barbarie che viene dall'Est"), fu pronunziato da Pacelli, allora nunzio apostolico a Budapest, quando Hitler, nel Gennaio del '33, andò al potere. Non solo, i cattolici irlandesi, preparavano i punti di sbarco per i nazisti in Inghilterra; ora, la Thatcher non è un granché ma sempre un po' meglio di Hitler.

Tutti i movimenti islamici erano filonazisti, in odio a Francia e Inghilterra che col loro colonialismo efferato avevano creato tali stragi e tali orrori nel Medio Oriente e in altre parti del mondo. La Turchia era filonazista come Stato, ma lo erano anche tutti i movimenti dalla Siria al Marocco, persino i palestinesi.

D'altra parte le grandi potenze colonialiste, tipo Francia e Inghilterra, che si battevano contro il nazismo, e come oggi parlavano di diritti dell'uomo, in realtà lo facevano per difendere degli imperi coloniali ancora vastissimi, e se la prendevano con Hitler soprattutto perché faceva nel cuore dell'europa quello che loro avevano fatto da tre secoli negli altri continenti.

Queste potenze colonialiste che si dichiaravano contro Hitler, in realtà partecipavano degli stessi simboli, degli stessi modelli, degli stessi principi. A Marsiglia incontrai un vecchio ebreo, che veniva dalla Polonia (era molto provato), che mi diceva "i miei correligionari si dimenticano di rileggere -Mein Kampf-, perché vi troverebbero dentro tutto il Vecchio Testamento". Infatti, dal sacrificio d'Isacco, alla strage dei Madianiti, dalla razza eletta al Dio degli Eserciti, c'è praticamente tutto. Sembra che -Mein Kampf- (ora ci sono anche le prove di questo) dato che Hitler non era molto versato nelle lettere, sia stato scritto in collaborazione con un frate cappuccino bavarese.

Allora, dobbiamo andare a fondo in queste cose, conquistare un minimo di coerenza; non possiamo fare abitare nella nostra mente dei principi inconciliabili. Quando vado nelle scuole, spiego ai ragazzi che fare la cresima o la comunione non è una cosa innocente: è una complicità con le stragi degli Indios in Amazzonia. Non è difficile dimostrarlo.

In questo mondo, ormai tutto "effervescente" grazie ai mass media, all'aumento enorme dell'informazione e della comunicazione che c'è,... nel mondo tutto in fermento su quelli che sono stati simboli e modelli indiscussi per tanto tempo, e che adesso vengono messi in discussione, bisogna cercare di conquistare un minimo di coerenza nel nostro modo di pensare e di agire.

Come donna devo dire che c'è un bel po' da fare, perché la complicità dei vari poteri e delle varie culture con un lungo assoggettamento che poi ha avuto nella caccia alle streghe il suo momento più efficiente, non è che sia del tutto cancellata o che sia diventata molto diversa. Basta accendere la televisione per vedere schieramenti di maschi, che decidono delle nostre sorti dal punto di vista militare, politico, economico. Se c'è una donna presente, è sempre stata prescelta dai maschi e non rappresenta certo le donne rimaste nelle case e per le strade, ma solamente l'accettazione d'un modello maschile dato che altro mezzo non c'è per arrivare al potere.

Allora riflettiamo su quella che è stata l'azione di tutte le religioni in questi tre ultimi millenni, perché in realtà questi fenomeni si sono "sistemati", hanno avuto la loro organizzazione, la loro istituzionalizzazione proprio in questo brevissimo lasso di tempo. Il che non vuol dire che non sussistevano altre culture, naturalmente asfittiche e represse: queste hanno assicurato all'umanità quel tanto di progresso che bene o male siamo riusciti a rimediare, e che certo non è dovuto alle oligarchie del potere politico, religioso ed economico, a quelle che sono la parte peggiore della società sia dal punto di vista morale dell'etica della specie, sia dal punto di vista mentale nella cecità di causare infinite distruzioni non necessarie rendendo addirittura difficile la sopravvivenza dell'essere umano su questo pianeta con distruzioni immani di tutti i tipi di vita e con un concetto della natura serva e dell'uomo padrone che ci porta oggi ai disastri a cui assistiamo. Con un sistema economico il quale ci insegna a preferire un mucchio di cartamoneta all'acqua potabile. E purtroppo c'è un solo tipo di economia nel mondo, non ne abbiamo due: l'illusione di credere che i paesi dell'Est fossero un'alternativa o una contrapposizione a quelli dell'Ovest è stata la grande illusione di questo secolo. In realtà il fondo dei simboli e dei modelli cui si richiamavano erano dello stesso tipo, non erano alternativi.

Io compiango particolarmente i ragazzi che vanno nelle scuole di economia e commercio o scelgono Economia all'università, perché ne escono veramente con delle idee molto pericolose, senza nessuna alternativa. A loro non si dice che c'è anche un altro tipo di cultura emergente, per ciò che riguarda l'economia, l'ecologia, la produzione e la distribuzione dei beni; se ne insegna una sola che bene o male finisce per influenzarli malamente: meglio un mucchio di carta moneta, dell'ossigeno o dell'acqua potabile, che non vengono considerati beni perché non sono commerciabili, non rientrano nelle formule matematiche dell'Economia, del tutto astratta, senza nessun rapporto con la vita della gente, con la vita dei corpi, del quotidiano. Con la vita della gente e con tutte le vite con cui viviamo in simbiosi, perché noi non possiamo vivere senza gli alberi, senza l'erba: nessun marchingegno tecnologico può sostituire l'operazione che la clorofilla fa durante la notte. Non possiamo vivere senza acqua potabile: è già diminuita del trenta per cento su questo pianeta. Però di questo non si parla. Si parla soltanto del gioco del denaro, che è un'astrazione, perché questo mucchio di carta moneta da un momento all'altro può diventare carta straccia.

Le religioni dove sono state in tutto questo periodo? Sono servite a corroborare delle situazioni storiche, degli assetti, in cui un'oligarchia s'impone a una maggioranza. Sono state gravemente complici, e addirittura promotrici di tutti i maggiori delitti contro l'umanità.

Dopo tutti questi disastri, fanno un po' d'assistenza; la popolazione indiana è passata da 400 milioni trent'anni fa a 87O milioni, grazie alle propagande delle religioni, sempre contrarie alla contraccezione e all'aborto; Teresa di Calcutta di certo non dice "bisogna cambiare, il regime, bisogna contestare i poteri", no, lei a disastro avvenuto fa un po' di assistenza conquistando un enorme potere che diversamente non avrebbe. Tutte le vicende di questi tre millenni sono sempre legate ad un apporto, una complicità, una giustificazione delle religioni. Non c'è caso di delitto contro l'umanità che non abbia visto questo, altroché carità cristiana.

Ci vuole anche il terrorismo psicologico. E allora assieme all'istituzione militare sorgono le religioni, ossia il concetto di un superpadrone, che è mandato dalla metafisica, cioè oltre la natura, al di là della nostra dimensione. Chiaramente, essendo al di là della nostra dimensione, ci puoi mettere quel che vuoi e inventarlo come ti pare: non ci sono controlli, verifiche, possibilità di riportarlo ad una dimensione umana. Il Mistero è l'assoluto Potere. Sorgono insieme questi due aspetti delle società oligarchiche e squilibrate che prendono la prima forma di società schiavistica. Da un lato il professionalismo e la continuità della violenza organizzata, dall'altra il terrorismo psicologico dato dall'invenzione di un Superpotere, di cui le oligarchie si autonominano rappresentanti, mettendo sulla loro testa, oltre al potere economico, militare, sociale, anche un superpotere misterioso, onnipotente, terrificante.

La religione ha sempre questa caratteristica di inventarsi un superpotere, al di là della nostra dimensione, assolutamente inventato e manipolabile, che penetra nelle coscienze di queste maggioranze continuamente spaventate, aggravando la loro espropriazione, la loro impossibilità di crescere, di conquistarsi una loro autonomia e dignità.

Le religioni iniziano col divinizzare quello che è il supremo capo della società, poi dilagano nell'impensabile e nell'infinito creando al di sopra delle nostre teste, della nostra vita, della nostra comprensione possibile, dei superpoteri a cui non si può resistere.

Nel mondo antico, sussistono accanto alle divinizzazioni anche degli spazi per un residuo di culture popolari, animistiche. Poi, dal sesto secolo avanti Cristo suppergiù, sino a epoche veramente recenti, appaiono le grandi religioni. Noi, qui, da queste parti del mondo abbiamo a che fare con l'insorgere d'una religione monoteista, strettamente verticistica, con un potere assoluto che è raccolto in un solo simbolo, senza niente accanto, e che ha sull'umanità questo potere, terrificante perché è soprattutto un potere punitivo. Se tu mi preghi, va bene, ti lascio campare, se tu non mi preghi ti distruggo.

Anche durante la guerra del Golfo, ciascuno pregava il suo particolare Dio, perché chiaramente tutti questi dei che ci sono nel mondo non si possono mai mettere d'accordo, fare un "sindacato" e dire "mo', vediamo un po'". Perché ciascuno deve dichiarare di se stesso che è unico, che è quello vero, e che gli altri sono finti e delinquenti. Qui sta la legittimazione della distruzione di chi non riconosce il vero Dio, che va pregato.

Durante la guerra del Golfo, vedevamo Bush che si precipitava nella chiesa episcopale, la Thatcher in quella anglicana, Saddam Hussein nella moschea, Shamir nella sinagoga: tutti pregavano il loro Dio di cosa? E cos'è questo Dio che si fa pregare? Se egli avesse il potere di far cessare un macello perché non lo fa subito senza farsi pregare? Cos'è questa preghiera? "Ah, se mi preghi abbastanza forse lo faccio, ma poi se non mi va non lo faccio". Mi ricordo le preghiere d'una signora, moglie d'un notabile cattolico democristiano, durante la guerra. Una brava donna, simpatica, che una mattina arriva da me tutta felice e dice "il Signore ha ascoltato le mie preghiere". Perché era stato bombardato un quartiere di Roma quella notte, e la bomba, invece di cadere sulla sua casa era caduta accanto. Poi ho saputo che era caduta su un asilo di bambini alle ore nove del mattino, ammazzando trenta bambini. Questa signora ringraziava il Signore perché aveva fatto la grazia a lei, e non l'aveva fatta cadere sulla sua casa. Questo è il pregare. Pregare è chiedere una grazia per te o per il tuo clan o per i tuoi simili ma certamente non per tutti, perché evidentemente ciò non sarebbe possibile.

Le religioni inoculano questi principi estremamente gravi per i processi d'incivilimento della specie umana e per il suo rapporto con la natura: il fatto che ci sia un potere assoluto, che non si discute, paterno e maschile (le donne non c'entrano), e che in nome di questo potere si abbia il diritto di sacrificare coloro i quali si oppongono. E' la legittimazione del sacrificio umano. Leggendo il Vecchio Testamento si vede ciò. La strage dei Madianiti, Mosè che dice "andate a distruggere i Madianiti che non riconoscono il vero Dio e meritano di essere eliminati dalla faccia della terra". Quelli partono, vanno e ammazzano quasi tutti, poi tornano e dicono "abbiamo risparmiato qualche neonato e qualche vergine perché ci sembrava che in fondo le distruzioni fossero sufficienti", e Mosè dice "no, ritornate, ammazzate fino all'ultimo neonato, fino all'ultima vergine, perché la razza dei Madianiti deve essere eliminata dalla faccia della terra perché non riconosce il vero Dio".

Ero a Marsiglia nel '42, un anno molto buio, pareva proprio che il nazismo con tutti i suoi alleati potesse predominare il mondo; noi dimentichiamo spesso che il nazismo non era una malattia particolare del popolo tedesco, una patologia episodica e strana, ma una conseguenza logica dei principi e dei simboli della civiltà occidentale; infatti Hitler aveva moltissime complicità, pensate che tutti i governi cattolici negli anni '30 erano filonazisti, che il discorso più infiammato di esaltazione del nazismo ("finalmente abbiamo un baluardo che difende il mondo cristiano e occidentale dalla barbarie che viene dall'Est"), fu pronunziato da Pacelli, allora nunzio apostolico a Budapest, quando Hitler, nel Gennaio del '33, andò al potere. Non solo, i cattolici irlandesi, preparavano i punti di sbarco per i nazisti in Inghilterra; ora, la Thatcher non è un granché ma sempre un po' meglio di Hitler.

Tutti i movimenti islamici erano filonazisti, in odio a Francia e Inghilterra che col loro colonialismo efferato avevano creato tali stragi e tali orrori nel Medio Oriente e in altre parti del mondo. La Turchia era filonazista come Stato, ma lo erano anche tutti i movimenti dalla Siria al Marocco, persino i palestinesi.

D'altra parte le grandi potenze colonialiste, tipo Francia e Inghilterra, che si battevano contro il nazismo, e come oggi parlavano di diritti dell'uomo, in realtà lo facevano per difendere degli imperi coloniali ancora vastissimi, e se la prendevano con Hitler soprattutto perché faceva nel cuore dell'europa quello che loro avevano fatto da tre secoli negli altri continenti.

Queste potenze colonialiste che si dichiaravano contro Hitler, in realtà partecipavano degli stessi simboli, degli stessi modelli, degli stessi principi. A Marsiglia incontrai un vecchio ebreo, che veniva dalla Polonia (era molto provato), che mi diceva "i miei correligionari si dimenticano di rileggere -Mein Kampf-, perché vi troverebbero dentro tutto il Vecchio Testamento". Infatti, dal sacrificio d'Isacco, alla strage dei Madianiti, dalla razza eletta al Dio degli Eserciti, c'è praticamente tutto. Sembra che -Mein Kampf- (ora ci sono anche le prove di questo) dato che Hitler non era molto versato nelle lettere, sia stato scritto in collaborazione con un frate cappuccino bavarese.

Allora, dobbiamo andare a fondo in queste cose, conquistare un minimo di coerenza; non possiamo fare abitare nella nostra mente dei principi inconciliabili. Quando vado nelle scuole, spiego ai ragazzi che fare la cresima o la comunione non è una cosa innocente: è una complicità con le stragi degli Indios in Amazzonia. Non è difficile dimostrarlo.

In questo mondo, ormai tutto "effervescente" grazie ai mass media, all'aumento enorme dell'informazione e della comunicazione che c'è,... nel mondo tutto in fermento su quelli che sono stati simboli e modelli indiscussi per tanto tempo, e che adesso vengono messi in discussione, bisogna cercare di conquistare un minimo di coerenza nel nostro modo di pensare e di agire.

Come donna devo dire che c'è un bel po' da fare, perché la complicità dei vari poteri e delle varie culture con un lungo assoggettamento che poi ha avuto nella caccia alle streghe il suo momento più efficiente, non è che sia del tutto cancellata o che sia diventata molto diversa. Basta accendere la televisione per vedere schieramenti di maschi, che decidono delle nostre sorti dal punto di vista militare, politico, economico. Se c'è una donna presente, è sempre stata prescelta dai maschi e non rappresenta certo le donne rimaste nelle case e per le strade, ma solamente l'accettazione d'un modello maschile dato che altro mezzo non c'è per arrivare al potere.

Allora riflettiamo su quella che è stata l'azione di tutte le religioni in questi tre ultimi millenni, perché in realtà questi fenomeni si sono "sistemati", hanno avuto la loro organizzazione, la loro istituzionalizzazione proprio in questo brevissimo lasso di tempo. Il che non vuol dire che non sussistevano altre culture, naturalmente asfittiche e represse: queste hanno assicurato all'umanità quel tanto di progresso che bene o male siamo riusciti a rimediare, e che certo non è dovuto alle oligarchie del potere politico, religioso ed economico, a quelle che sono la parte peggiore della società sia dal punto di vista morale dell'etica della specie, sia dal punto di vista mentale nella cecità di causare infinite distruzioni non necessarie rendendo addirittura difficile la sopravvivenza dell'essere umano su questo pianeta con distruzioni immani di tutti i tipi di vita e con un concetto della natura serva e dell'uomo padrone che ci porta oggi ai disastri a cui assistiamo. Con un sistema economico il quale ci insegna a preferire un mucchio di cartamoneta all'acqua potabile. E purtroppo c'è un solo tipo di economia nel mondo, non ne abbiamo due: l'illusione di credere che i paesi dell'Est fossero un'alternativa o una contrapposizione a quelli dell'Ovest è stata la grande illusione di questo secolo. In realtà il fondo dei simboli e dei modelli cui si richiamavano erano dello stesso tipo, non erano alternativi.

Io compiango particolarmente i ragazzi che vanno nelle scuole di economia e commercio o scelgono Economia all'università, perché ne escono veramente con delle idee molto pericolose, senza nessuna alternativa. A loro non si dice che c'è anche un altro tipo di cultura emergente, per ciò che riguarda l'economia, l'ecologia, la produzione e la distribuzione dei beni; se ne insegna una sola che bene o male finisce per influenzarli malamente: meglio un mucchio di carta moneta, dell'ossigeno o dell'acqua potabile, che non vengono considerati beni perché non sono commerciabili, non rientrano nelle formule matematiche dell'Economia, del tutto astratta, senza nessun rapporto con la vita della gente, con la vita dei corpi, del quotidiano. Con la vita della gente e con tutte le vite con cui viviamo in simbiosi, perché noi non possiamo vivere senza gli alberi, senza l'erba: nessun marchingegno tecnologico può sostituire l'operazione che la clorofilla fa durante la notte. Non possiamo vivere senza acqua potabile: è già diminuita del trenta per cento su questo pianeta. Però di questo non si parla. Si parla soltanto del gioco del denaro, che è un'astrazione, perché questo mucchio di carta moneta da un momento all'altro può diventare carta straccia.

Le religioni dove sono state in tutto questo periodo? Sono servite a corroborare delle situazioni storiche, degli assetti, in cui un'oligarchia s'impone a una maggioranza. Sono state gravemente complici, e addirittura promotrici di tutti i maggiori delitti contro l'umanità.

Dopo tutti questi disastri, fanno un po' d'assistenza; la popolazione indiana è passata da 400 milioni trent'anni fa a 87O milioni, grazie alle propagande delle religioni, sempre contrarie alla contraccezione e all'aborto; Teresa di Calcutta di certo non dice "bisogna cambiare, il regime, bisogna contestare i poteri", no, lei a disastro avvenuto fa un po' di assistenza conquistando un enorme potere che diversamente non avrebbe. Tutte le vicende di questi tre millenni sono sempre legate ad un apporto, una complicità, una giustificazione delle religioni. Non c'è caso di delitto contro l'umanità che non abbia visto questo, altroché carità cristiana.
Ci vuole anche il terrorismo psicologico. E allora assieme all'istituzione militare sorgono le religioni, ossia il concetto di un superpadrone, che è mandato dalla metafisica, cioè oltre la natura, al di là della nostra dimensione. Chiaramente, essendo al di là della nostra dimensione, ci puoi mettere quel che vuoi e inventarlo come ti pare: non ci sono controlli, verifiche, possibilità di riportarlo ad una dimensione umana. Il Mistero è l'assoluto Potere. Sorgono insieme questi due aspetti delle società oligarchiche e squilibrate che prendono la prima forma di società schiavistica. Da un lato il professionalismo e la continuità della violenza organizzata, dall'altra il terrorismo psicologico dato dall'invenzione di un Superpotere, di cui le oligarchie si autonominano rappresentanti, mettendo sulla loro testa, oltre al potere economico, militare, sociale, anche un superpotere misterioso, onnipotente, terrificante.

La religione ha sempre questa caratteristica di inventarsi un superpotere, al di là della nostra dimensione, assolutamente inventato e manipolabile, che penetra nelle coscienze di queste maggioranze continuamente spaventate, aggravando la loro espropriazione, la loro impossibilità di crescere, di conquistarsi una loro autonomia e dignità.

Le religioni iniziano col divinizzare quello che è il supremo capo della società, poi dilagano nell'impensabile e nell'infinito creando al di sopra delle nostre teste, della nostra vita, della nostra comprensione possibile, dei superpoteri a cui non si può resistere.

Nel mondo antico, sussistono accanto alle divinizzazioni anche degli spazi per un residuo di culture popolari, animistiche. Poi, dal sesto secolo avanti Cristo suppergiù, sino a epoche veramente recenti, appaiono le grandi religioni. Noi, qui, da queste parti del mondo abbiamo a che fare con l'insorgere d'una religione monoteista, strettamente verticistica, con un potere assoluto che è raccolto in un solo simbolo, senza niente accanto, e che ha sull'umanità questo potere, terrificante perché è soprattutto un potere punitivo. Se tu mi preghi, va bene, ti lascio campare, se tu non mi preghi ti distruggo.

Anche durante la guerra del Golfo, ciascuno pregava il suo particolare Dio, perché chiaramente tutti questi dei che ci sono nel mondo non si possono mai mettere d'accordo, fare un "sindacato" e dire "mo', vediamo un po'". Perché ciascuno deve dichiarare di se stesso che è unico, che è quello vero, e che gli altri sono finti e delinquenti. Qui sta la legittimazione della distruzione di chi non riconosce il vero Dio, che va pregato.

Durante la guerra del Golfo, vedevamo Bush che si precipitava nella chiesa episcopale, la Thatcher in quella anglicana, Saddam Hussein nella moschea, Shamir nella sinagoga: tutti pregavano il loro Dio di cosa? E cos'è questo Dio che si fa pregare? Se egli avesse il potere di far cessare un macello perché non lo fa subito senza farsi pregare? Cos'è questa preghiera? "Ah, se mi preghi abbastanza forse lo faccio, ma poi se non mi va non lo faccio". Mi ricordo le preghiere d'una signora, moglie d'un notabile cattolico democristiano, durante la guerra. Una brava donna, simpatica, che una mattina arriva da me tutta felice e dice "il Signore ha ascoltato le mie preghiere". Perché era stato bombardato un quartiere di Roma quella notte, e la bomba, invece di cadere sulla sua casa era caduta accanto. Poi ho saputo che era caduta su un asilo di bambini alle ore nove del mattino, ammazzando trenta bambini. Questa signora ringraziava il Signore perché aveva fatto la grazia a lei, e non l'aveva fatta cadere sulla sua casa. Questo è il pregare. Pregare è chiedere una grazia per te o per il tuo clan o per i tuoi simili ma certamente non per tutti, perché evidentemente ciò non sarebbe possibile.

Le religioni inoculano questi principi estremamente gravi per i processi d'incivilimento della specie umana e per il suo rapporto con la natura: il fatto che ci sia un potere assoluto, che non si discute, paterno e maschile (le donne non c'entrano), e che in nome di questo potere si abbia il diritto di sacrificare coloro i quali si oppongono. E' la legittimazione del sacrificio umano. Leggendo il Vecchio Testamento si vede ciò. La strage dei Madianiti, Mosè che dice "andate a distruggere i Madianiti che non riconoscono il vero Dio e meritano di essere eliminati dalla faccia della terra". Quelli partono, vanno e ammazzano quasi tutti, poi tornano e dicono "abbiamo risparmiato qualche neonato e qualche vergine perché ci sembrava che in fondo le distruzioni fossero sufficienti", e Mosè dice "no, ritornate, ammazzate fino all'ultimo neonato, fino all'ultima vergine, perché la razza dei Madianiti deve essere eliminata dalla faccia della terra perché non riconosce il vero Dio".

Ero a Marsiglia nel '42, un anno molto buio, pareva proprio che il nazismo con tutti i suoi alleati potesse predominare il mondo; noi dimentichiamo spesso che il nazismo non era una malattia particolare del popolo tedesco, una patologia episodica e strana, ma una conseguenza logica dei principi e dei simboli della civiltà occidentale; infatti Hitler aveva moltissime complicità, pensate che tutti i governi cattolici negli anni '30 erano filonazisti, che il discorso più infiammato di esaltazione del nazismo ("finalmente abbiamo un baluardo che difende il mondo cristiano e occidentale dalla barbarie che viene dall'Est"), fu pronunziato da Pacelli, allora nunzio apostolico a Budapest, quando Hitler, nel Gennaio del '33, andò al potere. Non solo, i cattolici irlandesi, preparavano i punti di sbarco per i nazisti in Inghilterra; ora, la Thatcher non è un granché ma sempre un po' meglio di Hitler.

Tutti i movimenti islamici erano filonazisti, in odio a Francia e Inghilterra che col loro colonialismo efferato avevano creato tali stragi e tali orrori nel Medio Oriente e in altre parti del mondo. La Turchia era filonazista come Stato, ma lo erano anche tutti i movimenti dalla Siria al Marocco, persino i palestinesi.

D'altra parte le grandi potenze colonialiste, tipo Francia e Inghilterra, che si battevano contro il nazismo, e come oggi parlavano di diritti dell'uomo, in realtà lo facevano per difendere degli imperi coloniali ancora vastissimi, e se la prendevano con Hitler soprattutto perché faceva nel cuore dell'europa quello che loro avevano fatto da tre secoli negli altri continenti.

Queste potenze colonialiste che si dichiaravano contro Hitler, in realtà partecipavano degli stessi simboli, degli stessi modelli, degli stessi principi. A Marsiglia incontrai un vecchio ebreo, che veniva dalla Polonia (era molto provato), che mi diceva "i miei correligionari si dimenticano di rileggere -Mein Kampf-, perché vi troverebbero dentro tutto il Vecchio Testamento". Infatti, dal sacrificio d'Isacco, alla strage dei Madianiti, dalla razza eletta al Dio degli Eserciti, c'è praticamente tutto. Sembra che -Mein Kampf- (ora ci sono anche le prove di questo) dato che Hitler non era molto versato nelle lettere, sia stato scritto in collaborazione con un frate cappuccino bavarese.

Allora, dobbiamo andare a fondo in queste cose, conquistare un minimo di coerenza; non possiamo fare abitare nella nostra mente dei principi inconciliabili. Quando vado nelle scuole, spiego ai ragazzi che fare la cresima o la comunione non è una cosa innocente: è una complicità con le stragi degli Indios in Amazzonia. Non è difficile dimostrarlo.

In questo mondo, ormai tutto "effervescente" grazie ai mass media, all'aumento enorme dell'informazione e della comunicazione che c'è,... nel mondo tutto in fermento su quelli che sono stati simboli e modelli indiscussi per tanto tempo, e che adesso vengono messi in discussione, bisogna cercare di conquistare un minimo di coerenza nel nostro modo di pensare e di agire.

Come donna devo dire che c'è un bel po' da fare, perché la complicità dei vari poteri e delle varie culture con un lungo assoggettamento che poi ha avuto nella caccia alle streghe il suo momento più efficiente, non è che sia del tutto cancellata o che sia diventata molto diversa. Basta accendere la televisione per vedere schieramenti di maschi, che decidono delle nostre sorti dal punto di vista militare, politico, economico. Se c'è una donna presente, è sempre stata prescelta dai maschi e non rappresenta certo le donne rimaste nelle case e per le strade, ma solamente l'accettazione d'un modello maschile dato che altro mezzo non c'è per arrivare al potere.

Allora riflettiamo su quella che è stata l'azione di tutte le religioni in questi tre ultimi millenni, perché in realtà questi fenomeni si sono "sistemati", hanno avuto la loro organizzazione, la loro istituzionalizzazione proprio in questo brevissimo lasso di tempo. Il che non vuol dire che non sussistevano altre culture, naturalmente asfittiche e represse: queste hanno assicurato all'umanità quel tanto di progresso che bene o male siamo riusciti a rimediare, e che certo non è dovuto alle oligarchie del potere politico, religioso ed economico, a quelle che sono la parte peggiore della società sia dal punto di vista morale dell'etica della specie, sia dal punto di vista mentale nella cecità di causare infinite distruzioni non necessarie rendendo addirittura difficile la sopravvivenza dell'essere umano su questo pianeta con distruzioni immani di tutti i tipi di vita e con un concetto della natura serva e dell'uomo padrone che ci porta oggi ai disastri a cui assistiamo. Con un sistema economico il quale ci insegna a preferire un mucchio di cartamoneta all'acqua potabile. E purtroppo c'è un solo tipo di economia nel mondo, non ne abbiamo due: l'illusione di credere che i paesi dell'Est fossero un'alternativa o una contrapposizione a quelli dell'Ovest è stata la grande illusione di questo secolo. In realtà il fondo dei simboli e dei modelli cui si richiamavano erano dello stesso tipo, non erano alternativi.

Io compiango particolarmente i ragazzi che vanno nelle scuole di economia e commercio o scelgono Economia all'università, perché ne escono veramente con delle idee molto pericolose, senza nessuna alternativa. A loro non si dice che c'è anche un altro tipo di cultura emergente, per ciò che riguarda l'economia, l'ecologia, la produzione e la distribuzione dei beni; se ne insegna una sola che bene o male finisce per influenzarli malamente: meglio un mucchio di carta moneta, dell'ossigeno o dell'acqua potabile, che non vengono considerati beni perché non sono commerciabili, non rientrano nelle formule matematiche dell'Economia, del tutto astratta, senza nessun rapporto con la vita della gente, con la vita dei corpi, del quotidiano. Con la vita della gente e con tutte le vite con cui viviamo in simbiosi, perché noi non possiamo vivere senza gli alberi, senza l'erba: nessun marchingegno tecnologico può sostituire l'operazione che la clorofilla fa durante la notte. Non possiamo vivere senza acqua potabile: è già diminuita del trenta per cento su questo pianeta. Però di questo non si parla. Si parla soltanto del gioco del denaro, che è un'astrazione, perché questo mucchio di carta moneta da un momento all'altro può diventare carta straccia.

Le religioni dove sono state in tutto questo periodo? Sono servite a corroborare delle situazioni storiche, degli assetti, in cui un'oligarchia s'impone a una maggioranza. Sono state gravemente complici, e addirittura promotrici di tutti i maggiori delitti contro l'umanità.

Dopo tutti questi disastri, fanno un po' d'assistenza; la popolazione indiana è passata da 400 milioni trent'anni fa a 87O milioni, grazie alle propagande delle religioni, sempre contrarie alla contraccezione e all'aborto; Teresa di Calcutta di certo non dice "bisogna cambiare, il regime, bisogna contestare i poteri", no, lei a disastro avvenuto fa un po' di assistenza conquistando un enorme potere che diversamente non avrebbe. Tutte le vicende di questi tre millenni sono sempre legate ad un apporto, una complicità, una giustificazione delle religioni. Non c'è caso di delitto contro l'umanità che non abbia visto questo, altroché carità cristiana.
prima parte






garibaldi chiamò il asino "pio IX"

Legge delle Guarentigie

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Il Ministro di Grazia, Giustizia e Culti del Governo Lanza, Matteo Raeli, all'indomani della Breccia di Porta Pia e l'insediamento del Governo Italiano a Roma, ebbe l'incarico di redigere una legge per disciplinare i rapporti tra il Regno d'Italia e la Santa Sede, che prese nome di legge delle Guarentigie [1] e che venne approvata dal Parlamento il 13 maggio 1871.
La legge constava di venti articoli e si divideva in due parti.
  • La prima riguardava le prerogative del Pontefice a cui veniva garantita l'inviolabilità della persona, gli onori sovrani, il diritto di avere al proprio servizio guardie armate a difesa dei palazzi, Vaticano, Laterano, Cancelleria e villa di Castel Gandolfo. Tali immobili erano sottoposti a regime di extraterritorialità che li esentava dalle leggi italiane e assicurava libertà di comunicazioni postali e telegrafiche ed il diritto di rappresentanza diplomatica. Infine si garantiva, all'articolo 4 della legge, un introito annuo di 3.225.000 lire (pari a circa 13,5 milioni di euro 2009) [2] per il mantenimento del Pontefice, del Sacro Collegio e dei palazzi apostolici.
  • La seconda parte regolava i rapporti fra Stato e Chiesa Cattolica, garantendo ad entrambi la massima pacifica indipendenza. Inoltre al clero veniva riconosciuta illimitata libertà di riunione e ai vescovi era esentato il giuramento al Re.

Rifiuto della Chiesa [modifica]

La legge venne considerata dal papato come atto unilaterale dello Stato e come tale fu respinta dalla Chiesa, incontrando tra l'altro l'opposizione tanto dei clericali quanto dei giurisdizionalisti. Questi ultimi riuscirono però a strappare qualche successo, giacché nella legge i beni riconosciuti in godimento al Pontefice, rimanevano comunque parte dei beni indisponibili dello Stato italiano. In secondo luogo, la presente legge conservò il placet governativo sulle nomine dei vescovi e dei parroci e in genere di tutti gli uffici ecclesiastici, eccetto quelli delle diocesi di Roma e delle sedi suburbicarie.
Pio IX, che si era chiuso nei palazzi vaticani dichiarandosi prigioniero politico in seguito alla presa di Roma, aborriva categoricamente la legge approvata dal parlamento definendola "mostruoso prodotto della giurisprudenza rivoluzionaria".
Il pontefice in risposta a quelli che definiva "futili privilegi e immunità che volgarmente sono detti guarentigie", giunse perfino a sollecitare un intervento dell'allora cancelliere luterano tedesco Otto von Bismarck.
All'intransigenza di Pio IX lo Stato rispose con altrettanta intransigenza, sollecitato dalla sinistra ispirata ai principi dell'anticlericalismo, la quale ottenne che fossero soppresse tutte le facoltà di teologia dalle università italiane e i seminari sottoposti a controllo laico.
Il 15 maggio 1871 fu emessa l'enciclica "Ubi nos" con la quale veniva ribadito che il potere spirituale non poteva essere considerato disgiuntamente da quello temporale.
I rapporti tra la Chiesa e lo Stato liberale andarono peggiorando quando, nel 1874, la Curia romana giunse a vietare esplicitamente ai cattolici, con la formula del "non expedit" ("non conviene"), la partecipazione alla vita politica. Soltanto nell'età giolittiana tale divieto sarebbe stato eliminato progressivamente, fino al completo rientro dei cattolici "come elettori e come eletti" nella vita politica italiana col Patto Gentiloni del 1913.

giovedì 23 febbraio 2012

IMMIGRAZIONE LA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI UMANI DI STRASBURGO

La Manna: “Una sentenza che mette fine a una scellerata gestione dei controlli delle frontiere ”
 



La Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha condannato l'Italia per i respingimenti verso la Libia. Nel cosiddetto caso Hirsi, che riguardava 24 persone nel 2009, non è stato in particolare rispettato:

- l'articolo 3 della Convenzione sui diritti umani, quello sui trattamenti degradanti e la tortura;
- l’articolo 13 della Convenzione che sancisce il diritto a un ricorso effettivo;
- l’articolo 4 del protocollo aggiuntivo n.4 che vieta le espulsioni collettive;

“Non possiamo che esprimere profonda soddisfazione per il riconoscimento dell’illegittimità di una pratica a suo tempo condannata unanimemente dalle principali ONG italiane e europee e che è già costata troppe vite umane”, afferma Giovanni La Manna, presidente del Centro Astalli.

“Speriamo che questa sentenza metta definitivamente la parola fine a una gestione dei controlli delle frontiere che calpesta sistematicamente il diritto d’asilo e che induca il Governo Italiano a un maggior senso di responsabilità anche nella stipula dei nuovi accordi con la Libia”.



Ufficio stampa:
Donatella Parisi - Fondazione Astalli: 06.69.92.50.99 - astalli@jrs.net

MA 6 MILIARDI ALLA CHIESA OGNI ANNO...MA QUANTO MI COSTI...ANCHE AI NON CREDENTI...

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martedì 14 febbraio 2012

eros e religioni....

 





Repubblica 14.2.12
Parla la scrittrice iraniana Farzaneh Milani: "In Occidente strane idee sull’Islam"
"Ci sono troppi pregiudizi, il Corano incoraggia l’eros"
di Alessandra Baduel
Repubblica 14.2.12
Il sesso sotto il velo, gli amori segreti delle musulmane cresciute in America
di Angelo Aquaro


www.segnalazioni.blogspot.com del 14.2.12

meglio tardi che mai....

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martedì 7 febbraio 2012

carnevale romano

SOCIETA'

Carnevale romano, tra cavalli berberi
Al via sabato le sfilate in maschera

Alla grande sfilata d'apertura su via del Corso prenderanno parte oltre cento cavalli, carrozze, figuranti in costume, attori della commedia dell'arte, gruppi storici. Il tema dell'edizione di quest'anno sarà ispirato ai viaggi e alle grandi scoperte

di GIUSEPPE SERAO
Spettacoli a cavallo, sfilate in maschera, piéce teatrali, concerti in costume, caroselli con i bambini. Considerato il maggior evento equestre d'Europa per numero  di spettatori, il Carnevale Romano (1121 febbraio) giunge alla sua quarta edizione forte del successo di pubblico registrato nel 2011, con un afflusso di 600 mila contatti in undici giorni di permanenza.

E anche quest'anno il cuore della manifestazione è rappresentato dall'arte equestre, in omaggio alla tradizione del Carnevale rinascimentale, il cui evento principale era la corsa dei cavalli berberi su via del Corso, che ispirò per secoli le arti di grandi scrittori, pittori e artisti, oltre ad attrarre a Roma la nobiltà di tutta Europa.

IL CARNEVALE ROMANO

Il Carnevale Romano prende il via sabato 11 febbraio alle ore 16 con la grande sfilata d'apertura su via del Corso, cui prenderanno parte oltre cento cavalli, carrozze, figuranti in costume, attori della commedia dell'arte, gruppi storici. Il tema dell'edizione di quest'anno sarà ispirato ai viaggi e alle grandi scoperte, con l'utilizzazione dei costumi del teatro dell'Opera scelti da Anna Biagiotti. Tra i numerosi spettacoli equestri in programma, merita attenzione la neonata "Giornata dell'orgoglio buttero", con la presenza di undici gruppi di allevatori che, con cento cavalli, porteranno in piazza del Popolo (sabato 18 alle ore 15) la loro interpretazione della storia della Maremma, attraverso caroselli e ricostruzioni storiche.

Per quanto riguardo il teatro, il Carnevale Romano rilancia la grande tradizione della commedia dell'arte con lo spettacolo "Gli innamorati immaginari" ideato e diretto da Leonardo Petrillo, frutto di un laboratorio che ha selezionato 16 attori tra oltre 500 under 35 provenienti da tutta Italia. E si giunge così alla musica. Palazzo Braschi ospita "Musica in maschera", un ciclo di cinque concerti in costume in omaggio al Canevale, in un percorso musicale che va dal Barocco al Romanticismo.

L'11, il 14 e il 18 febbraio alle 18.30 avranno luogo rispettivamente "Concerto con quintetto barocco", "Concerto degli innamorati per pianoforte con musiche del Romanticismo", "Concerto lirico per tenore e soprano con pianoforte e trio d'archi su musica da Mozart e Vardi". Il 12 e il 19 febbraio, alle ore 11 e alle 12, si svolgerà invece "Concerto con il trio Barocco".

E, per concludere il breve l'elenco degli highlights della ricchissima manifestazione, il Carnevale Romano dedica ai bambini una parte significativa delle sue iniziziative, soprattutto nei weekend: da domenica 12 febbraio alle ore 9.30, nell'arena di piazza del Popolo, il Corpo Forestale dello Stato proporrà ai bambini della capitale il "Battesimo della sella", regalando loro  per la prima volta l'emozione di salire sui cavallini di Monte Rufoli.    
(01 febbraio 2012) la repubblica

mostra al palazzo delle esposizioni a roma

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguZ9ikJ0q7pWeAOeo08R5q4R-rHpsH34fcozGwkvtyPGNpeBg0xn_B7Sv6duKrdQSIbZjQI8vHx5QdlPXLvokK-QzXdl24Y_LX6_d9EGZtRaR0MudIO7PVj2nIyfD3xBOiCpaUnKt9IN4/s1600/Palazzo+delle+Esposizioni.jpg

lunedì 6 febbraio 2012

non è amore ma malattia

Repubblica 6.2.12
"Io, da fidanzato modello ad aguzzino così sono uscito dal tunnel dello stalking"
Minacce e aggressioni. "Ero un persecutore per paura, volevo vendicarmi di chi mi aveva abbandonato"
Come Fabio e Marco ce ne sono 8mila l'anno. Spesso le vittime sono le loro ex
di Caterina Pasolini

Repubblica 6.2.12
Per la promotrice di "Se non ora quando" è emergenza nazionale
Comencini: "È una mattanza un omicidio ogni due giorni"
Questo tipo di violenza non è cronaca nera, non è amore sbagliato, ma frutto di una cultura che ci vuole subalterne
di Anna Bandettini

Corriere della Sera 6.2.12
Quell’incapacità di sopportare la perdita
di Federica Mormando
Repubblica 6.2.12Vita frenetica, aumenta lo stress ecco le 10 regole per batterlo
Troppo multitasking: niente Prozac, meglio cantare in gruppo
L’anticamera della depressione colpisce sempre di più a causa della competitività
di Andrea Tarquini
Repubblica 6.2.12Il parere dello psichiatra e psicoterapeuta Gustavo Pietropolli Charmet
"La depressione? Aumentata con la crisi"
di Vera Schiavazzi
fonte:www.segnalazioni.blogspot.com

GELATA DEL 1985 -23 A FIRENZE - GELATA NEL 1956 -17

Il 12 gennaio 1985, complice il cielo sereno e l'effetto albedo, a Firenze Peretola si raggiunsero i -23,2 °C[8], mentre l'Osservatorio Ximeniano nel centro cittadino registrò "soltanto" -10,6 °C grazie all'effetto isola di calore. Presso la stazione meteorologica di Pisa San Giusto la temperatura scese al record storico di -13,8 °C, mentre a Lucca la minima arrivò a -13,4 °C; lungo le coste della Versilia le temperature massime non riuscivano a superare lo zero. Più a sud, la stazione meteorologica di Viterbo fece registrare lo storico record di -12,7 °C. In Romagna vennero registrate le minime assolute storiche di -19,0 °C presso la stazione meteorologica di Forlì, di -17,2 °C alla stazione meteorologica di Rimini Miramare e di -16,5 °C presso la stazione meteorologica di Cervia; la stazione meteorologica di Ravenna Punta Marina scese a -13,8 °C, facendo registrare il record mensile di gennaio, a soli 0,2 °C dal record assoluto del 15 febbraio 1956. Sempre di questo periodo è il record di temperatura negativa registrato in Italia in pianura: -29 °C nel bolognese [9]. Gelo anche in Francia, con -17 °C a Marsiglia, e in Spagna, con -10 °C nei dintorni di Barcellona a seguito di un accumulo di quasi 50 cm di neve nei giorni precedenti. Nel frattempo, nel corso della giornata si verificò un graduale aumento della nuvolosità sulle Alpi occidentali e sulla Riviera ligure di ponente, per l'avvicinarsi di un nuovo corpo nuvoloso sui cui effetti nei giorni successivi le previsioni erano discordanti: alcuni modelli prevedevano l'arrivo di un'altra massa d'aria fredda con nevicate in pianura su tutta la penisola, altri prevedevano la risalita di aria calda con un sensibile aumento delle temperature e precipitazioni nevose soltanto dalle quote collinari in su.

neve a roma - eccezionale- splendido paesaggio

venerdì 3 febbraio 2012

ROMA MULTIETNICA FIN DALLA SUA FONDAZIONE

Repubblica 2.2.12
Le differenze tra antichi greci e latini
Le due patrie dei romani
di Maurizio Bettini


Quando Romolo fondò Roma, accogliendo nel celebre asylum gente di ogni provenienza e condizione, non si limitò a scavare un solco destinato a segnare il perimetro delle mura. Al centro del tracciato aprì infatti una fossa, affinché ciascuno degli stranieri potesse gettarvi dentro una zolla della propria terra d'origine. In questo modo il suolo della futura Città risultò da una vera e propria mistione di terre, quella del Lazio e quella nativa di ciascun cittadino. Il significato di questo mito balza agli occhi se solo lo si confronta con il modo in cui immaginavano le proprie origini gli Ateniesi. Essi raccontavano infatti che i primi re - Cecrope ed Erittonio - erano venuti su direttamente dalla terra, e che erano addirittura per metà serpenti, le creature più terrestri che esistano. Conformemente a ciò gli Ateniesi consideravano anche se stessi autochthones, ossia (ancora una volta) "venuti su dalla terra". Il contrasto non potrebbe essere più evidente: se ad Atene è la terra che produce gli uomini, a Roma sono gli uomini che producono la terra.
Questi due miti rispecchiano due modi contrapposti di immaginare l'appartenenza civica. Ad Atene terra e sangue fanno tutt'uno, questa città di "autoctoni" accetta, come cittadini, solo coloro che sono figli a loro volta di cittadini ateniesi. Al contrario Roma costituisce una comunità della quale, indipendentemente dal proprio sangue, si può acquisire il diritto di far parte - ma sempre (per dir così) portando con sé una zolla della terra d'origine. In che modo? Ce lo spiega Cicerone, dialogando con Attico nelle Leggi.
Tutti coloro che vivono nei municipi - diceva - hanno due patrie, una di natura, l'altra di cittadinanza; una che riguarda il luogo, l'altra il diritto. Anche lui del resto aveva due patrie: da una parte Arpino, il municipio da cui proveniva la sua famiglia; dall'altra Roma. Ma come, si stupiva Attico, dunque non pensava che era Roma la sua patria? Certo, rispondeva Cicerone, e per la Città egli avrebbe dato anche la vita, secondo il dovere di ogni buon cittadino. Questo però non gli impediva di avere anche un'altra patria, non di cittadinanza ma di natura, non di ius ma di locus. Per comprendere il significato di queste singolari affermazioni dell'Arpinate (ecco perché lo hanno sempre chiamato così), bisogna ricordare che dopo la fine delle guerre sociali, all'inizio del primo secolo a. C., i Romani avevano inaugurato una politica della cittadinanza che, in qualche modo, traduceva in legge quella famosa zolla di terra. Ai cittadini veniva infatti attribuita una origo, ossia un "luogo originario", città, colonia o municipio che fosse. Tale origo connetteva ciascuno a una comunità i cui appartenenti avevano ricevuto collettivamente la cittadinanza romana. Questa "patria di luogo", come la chiamava Cicerone, che si trasmetteva di padre in figlio, poteva essere in Italia, però anche in Spagna o sulle coste del Mediterraneo. Di conseguenza gran parte dei cittadini romani erano tali proprio in quanto e perché avevano una "origine" non romana. Altro non ci si sarebbe potuti aspettare, del resto, da un popolo che immaginava in questo modo perfino i propri dèi e il proprio mitico antenato. I Penati della Città, divinità civiche per eccellenza, i Romani li avevano infatti collocati non a Roma ma altrove, a Lavinio, dove si sosteneva che essi avessero (al solito) la propria origo; mentre come capostipite si erano notoriamente scelti un troiano, Enea, che in quanto tale aveva un' origo ben lontana dal Lazio. Il fatto è che i cittadini di Roma avevano fatto una scoperta preziosa: come sentirsi se stessi non a dispetto dell'essere altri, ma proprio grazie a questo.

immigrazione

il Fatto 2.2.12
Bambini stranieri per sempre
risponde Furio Colombo

su spogli
Repubblica 2.2.12
L'intervento del presidente della Repubblica riaccende la discussione sul diritto dei figli di immigrati nati nel nostro paese a non essere discriminati per le loro origini
Ios soli. Quei cittadini di serie B che l'Italia dovrebbe riconoscere
di Carlo Galli

su spogli

Repubblica 2.2.12
Le differenze tra antichi greci e latini
Le due patrie dei romani
di Maurizio Bettini

su spogli

ordine dei medici

«Posizioni legittime, secondo l'Ordine dei medici, che, di fatto, ha respinto la denuncia presentata, nel 2009, da Arcigay»
Repubblica 10.1.12
I gay secondo lo psichiatra Bruno
"Sono malati, persone non normali"

Il professore - ospite abituale dei salotti televisivi - contesta l'Oms. E sui genitori dei ragazzi omosessuali dice: "Sono traumatizzati, mentono se dicono di accettare la diversità dei loro figli”
di Marco Pasqua
qui

MA CHE FREDDO FA....



giovedì 2 febbraio 2012

sesso estremo...

Gerald Pointer era un sacerdote di 48 anni ed è stato trovato morto, dentro una stalla a Seattle. I medici hanno constatato delle lesioni nell’intestino crasso e probabilmente un’emorragia interna con infezione è stata la causa letale della morte dell’uomo. Che cosa ci faceva un sacerdote, dentro una stalla? Le ferite trovate sul corpo dell’uomo hanno rivelato subito ai medici, la sconcertante realtà. L’uomo abusava degli animali della stalla.
La raccapricciante verità è venuta fuori anche per via di un testimone. James Tait è un camionista di 54 anni e veniva chiamato spesso dal sacerdote per filmare le sue performance. Molto probabilmente, Tait è l’ultima persona che ha visto in vita il sacerdote. Se le indagini, confermeranno la sua presenza prima del decesso, il camionista dovrà pagare una multa di 5000 dollari per mancato soccorso. Nello Stato di Whashington, non è reato farlo con animali, quindi il camionista non correrà il rischio di altre condanne.
Quando di perversione si muore.  Sacerdote stroncato da un rapporto con un cavallo.fonte: le notizie del giorno

pollock

Il Mattino 25.1.12
Pollock, e la pittura diventò azione
Cent'anni fa nasceva il padre dell'Espressionismo astratto, pilastro delle avanguardie
di Riccardo Lattuada
qui
www,segnalazioni.blogspot.com

http://www.artexpertswebsite.com/pages/artists/artists_l-z/polluck/Pollock_untitled.jpg